giovedì 27 ottobre 2011

Una madre normale. Normale?

Stamattina scorrendo al solito velocemente il sito di Repubblica ho trovato una notizia relativa alla censura del nuovo film di Cristina Comencini "Quando la notte". Nelle settimane scorse ne avevo letto qualche presentazione e recensione. Parla di una maternità come altre, con momenti meno facili, la stanchezza, i dubbi sulla coppia, la difficile relazione con gli altri, dopo che sei diventata madre. Poi la regista ne da una sua lettura, condivisibile o meno.
Non ho visto il film e non mi pronuncio sulla qualità dell'opera, ma mi ha stupito la giustificazione della VII Commissione del Ministero del Beni Culturali: "La violenza della madre sul suo bambino è inquietante perchè trattasi di una madre normale che, spinta dallo stress, diventa violenta verso il figlio pur non volendolo -dice la motivazione- Si ritiene che il vuoto della volontà di una madre normale ingenera inquietudine nei minori di anni 14".

La violenza della madre nei confronti del figlio. Almeno il pensiero violento. Credo sfiori tutte le donne che si devono arrangiare con i figli. Hai una gran rabbia verso la situazione di tensione pazzesca e su chi ti viene da sfogarla, con pensieri o azioni? Sul piccolo responsabile della situazione. Poi che una donna lo faccia è un passo ulteriore. Ma la pulsione è forte, è umana.
Negarlo è ipocrita ma soprattutto dimostra ignoranza - ancora una volta - della intensa esperienza femminile della maternità. Un bambino di pochi mesi che piange a dirotto e non sa dirti perché, uno appena più grande che magari non mangia e si indispettisce perché lavori troppo e non stai con lui e via così, piccoli esseri che ci amano ma che sanno anche farci toccare incredibili livelli di irritazione. Su di loro riversiamo tutto il nostro amore, ma dobbiamo infilarli tra le 24 ore quotidiana, spesso tra il lavoro, la realtà di coppia (quando sopravvive), i consigli altrui, le aspettative sulla situazione, le speranze personali. Sepolte.


Non è facile. Ma è normale. Parola di molte amiche, direi tutte quelle con cui ne ho parlato. Parlarne serve, io l'ho fatto anche preventivamente, chiedendo, raccontando, ascoltando.
Poi passa. Lo stress fortissimo del momento è diluito nelle parole, nelle ore che passano, nello sguardo del tuo bambino sereno. A volte basta poco per allentare una corda tesissima.
Quindi questa è una mamma normale.
Spero di riuscire a vedere il film. E magari aggiungere un commento.
Intanto segnalo anche quello di Loredana Lipperini, nel suo blog.

immagine rubata qui

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