martedì 31 gennaio 2012

Ma come si fa

Ma le altre come fanno per aggiornare il blog?
Li legano? Li chiudono in bagno? In terrazzo?

Aaaaaaaaaaaaahhhhh!!!!

giovedì 19 gennaio 2012

Nevischio e strudel light

Stamattina nevischio, prima una pioggerellina ghiacciata e poi fiocchi un po' più grandi. Io e il papà di Anita perdiamo tempo scrivendo email agli amici, riordinando vestitini lavati, pupazzi e giocattoli perennemente sparsi per casa, coccolando la piccola tra una nanna e l'altra.
Oggi arriva una visita inaspettata, un'amica milanese dei tempi dell'Erasmus a Canterbury (UK), Camilla, di passaggio per Padova. Non ci vediamo da almeno tre anni, da quando cercavo lavoro nella comunicazione a Milano e mi avevano offerto 600 € mensili che nemmeno ci pagavo la stanza. (Rinuncia obbligata, così decisi allora).

Ho preparato uno strudel leggero leggero, seguendo la ricetta del libro di Michela De Petris,

Hansel e Strudel (Strudel di frutta secca)
versione rivisitata
300 g farina integrale (io ho fatto integrale, 00 e kamut perché non ne avevo abbastanza di nessuna delle tre)
1/2 tazza succo d'acero
latte di riso
granella di nocciole tostate e di noci (avevo solo noci e mandorle)
uva passa
albicocche disidratate o altra frutta a piacere (solo datteri! e mele fresche)
buccia di 1 limone (io ho usato buccia di arancia bio)
un pizzico di sale marino integrale
80 g olio evo (ma io ho usato metà olio e metà acqua tiepida)

Ho impastato la farina con il sale, metà olio e metà acqua tiepida, il succo d'acero e un po' di latte di riso. Ho aggiunto 1 cucchiaio di Mascobado. Ho lasciato riposare la pasta per un'ora. dopodiché l'ho stesa a rettangolo disponendola già sulla cartaforno e l'ho farcita con un pò di malto, la frutta e la granella di noci e mandorle.
Ho chiuso il rettangolo su se stesso, ho cosparso di semi di papavero e ho infornato per 20' a 180°.

Mi pare bello e spero sia anche buono.

Giorgia

mercoledì 18 gennaio 2012

10 giorni di Anita

Benvenuta Anita.
Dieci giorni fa, l'8 gennaio, alle 19.36, è nata la nostra piccola.
Un parto veloce, preceduta da un travaglio lampo, nemmeno due ore, abbastanza doloroso grazie a contrazioni molto forti ma molto "efficaci"!
Ad un certo punto l'ostetrica (bravissima) che mi ha seguita, Lia, ad un certo punto mi ha visitata e mentre ero stesa sul lettino ha detto "Ma sai che rimani qui a partorire?". E io: "No non sono pronta!". E ci credo, con Giovanni erano trascorse oltre dieci ore totali, non vedevo l'ora!
Invece mi sono totalmente affidata a lei e al mio corpo, che si muoveva secondo suoi ritmi, che io mi sforzavo di seguire con concentrazione e dolcezza, senza opposizioni. Non facile ma mi sentivo in sintonia con la mia bambina e il nostro obiettivo. Sapevo ci saremo arrivate assieme.
E Anita è nata, urlando a pieni polmoni prima del taglio del cordone, io avevo ancora gli occhi chiusi e ricordo che l'ostetrica ha detto "Giorgia se apri gli occhi vedi la tua bambina" e io ho pensato "Adesso lei è una realtà" e tutto ha avuto inizio.




Ora corro dalla pupa, ma a breve racconterò i nostri primi giorni!

Giorgia

mercoledì 4 gennaio 2012

Termine scaduto!

L'altroieri, il 2, sono scadute le 40 settimane. Attraversiamo tutti gli umori e tutti gli stadi di calore emotivo: estatici, preoccupati, meditabondi, disorientati, inteneriti, vogliosi di solitudine per ritrovare un po' se stessi, desiderosi di scherzarci su assieme ecc ecc. In tutto ciò il fratellino che non va al nido perché è chiuso per 2 settimane e ha energia da vendere (nido privato, vero, ma non era un servizio?!) ma ce la godiamo alla grande, coccole nel lettone, ore di giochi, tempo per la lettura e l'ascolto di parole inventate, per ballare, per travestirsi. Quante cose ci perdiamo a vederci così poco! Benedette vacanze, dopotutto.

Stamattina mi sono sentita meglio di altri giorni e ho insistito per fare due passi in città. Ci siamo arrivati alle 11.15, il tempo di inseguire i piccioni, di attraversare qualche piazza sgranocchiando biscotti secchi, di assaporare una delle poche uscite dopo gli oltre 10 giorni di malattia dentro casa.
La pancia mi rallentava, ma non si irrigidiva, me la sono proprio goduta.

Oggi ho pensato che Anita mi sta in realtà regalando questi giorni in più. Ho corso tanto negli ultimi tre anni e non sempre per cose belle (un giorno racconterò come e perché) e questa gravidanza lavorativa fino all'ottavo mese è stata tanto stancante.
La data saltata, il benessere di questa giornata, la prospettiva di una bella dormita stanotte, stanca perché finalmente mi sono data una mossa... sono giorni in più. Ricarico le pile dell'energia positiva e la mia piccola arriva con una mamma più serena, Giovanni si gode il mio sorriso, io mi sento in equilibrio. Quindi va bene così.

Chiudo ancora senza foto, ultimamente fatico a riordinarle.

A presto, chissà.